venerdì 25 maggio 2012

IL FANTASMA DELL'HOTEL GUGLIELMINA - EL FANTASMA DEL HOTEL GUGLIELMINA



IL FANTASMA DELL'HOTEL GUGLIELMINA
di Federica Gussago
tradotto da Amanda Giraldin, Nuvola Massignan e Tatiana Pizzetta

Nel 1880 Orazio Spanna promuove la costruzione di un albergo sulle cime del Mottarone; l'idea si concretizza nel 1880 a Varallo Sesia: - trovandomi nell'albergo Italia condotto dai signori Guglielmina, mi cadde in mente che eglino forse avrebbero saputo risolvere il problema dell'erezione di un albergo sul Mottarone... ne tenni discorso col signor Alessandro Guglielmina il quale assentì di fare meco una gita sul Mottarone...-
I Guglielmina erano 8 fratelli con 24 figli, la tribù dei Guglielminotti, gente decisa e foderata di coraggio: oltre a quello di Varallo avevano un albergo ad Alagna, uno a Riva Valdobbia, e uno al Col D'Olen.
(
Teresio Valsesia, Il Mottarone )
Lassù, al Mottarone, lo spirito dell'hotel Guglielmina è ancora vivo. Rivive i ricordi dei sui tempi felici. Brevi ma intensi: storie di vita.
Luisa era incinta. La tempesta di neve aveva bloccato lei e il marito Mario in quel rifugio proprio sulla cima del Mottarone. Sarebbe stato da stupidi uscire e provare a tornare a casa. Troppo rischioso, per tutti. Non mancava molto al parto, qualche settimana in teoria.
I pochi ospiti dell'hotel in quella gelida notte invernale, una delle prime del nuovo anno appena iniziato, erano tutti raccolti nella sala principale, vicino al fuoco.

Luisa stava bene, al caldo, in un luogo sicuro. Sorrideva spensierata parlando con gli altri. Non sembrava minimamente preoccupata per la tormenta.
Forse ancora non sapeva che da lì a poco le si sarebbero rotte le acque e la sua bambina, la piccola Francesca, sarebbe venuta alla luce proprio in quell' albergo, grazie all'aiuto di un'ostetrica che, per volontà divina si trovava anche lei bloccata lì.
Sento ancora risuonare il primo grido di quella bambina, il primo pianto.
Prima notte di nozze. Già, proprio all'hotel Guglielmina. Strana meta il Mottarone come luna di miele, ma per i due neo sposini milanesi era il massimo; originali come li hanno sempre definiti non potevano che scegliere quello spettacolo di montagne non certo alla portata di tutti.  I soldi non mancavano, erano felici e si amavano proprio come nei film.
L'amore negli occhi dei due coniugi mi trasmette ancora i brividi: quanto era intenso!
L'ospite della 134 sembrava agitata, continuava ad andare avanti e indietro per la stanza. Aspettava forse qualcuno? Cambiò la direzione dei suoi passi e guardò fuori dalla finestra. Dopo un sospiro si sdraiò sul letto. Fissava un punto sul soffitto, continuava a ripetere "torna da me". Non si accorse neanche delle palpebre che piano piano si chiudevano. Sognò un grande prato verde e lei che cercava un quadrifoglio. Ma i quadrifogli non c'erano e lei iniziava a sentirsi a disagio. Tutto aveva lo stesso colore, una voce dentro di lei ripeteva solo che doveva trovare il quadrifoglio per avere indietro quello che aveva perduto. Ma i quadrifogli non si trovavano tra i sottili fili d'erba appena tagliata dal vento. 
Venne svegliata dal bussare alla porta. Era il portiere dell'albergo che teneva in braccio un piccolo cagnolino. La ragazza con le lacrime agli occhi lo prese in braccio. Era il suo cucciolo, due giorni prima si era allontanato durante una passeggiata alla Crocetta e non era più tornato indietro.
Dove sia stato ritrovato non si seppe mai, ma l'affetto che legava le due creature era commovente.
Tutto era perfetto; i fiori al loro posto, il buffet pronto, la musica che si diffondeva per tutta la vetta. La festa da ballo stava per iniziare, la sala si stava popolando di signori in smoking e dame in lunghi vestiti. Tutti pensavano ad una grande serata, ricamata da grandi ambizioni. Chi voleva solo divertirsi, chi voleva trovare una ragazza, chi voleva uscire dal tran tran quotidiano.
Ma accadde l'indescrivibile. Un incendio, senza colpa, tutto distrutto, quattro morti.
La fine.


Giovedi, 22 dic 2011, www.ansa.it  

Incendio distrugge rifugio Guglielmina sul Monte Rosa, nessun ferito 

Vercelli, 22 dic. (LaPresse) - Un incendio ha completamente distrutto lo storico rifugio Guglielmina, a 2880 metri ai piedi della parete sud del Monte Rosa, fra la Valle di Alagna e quella di Gressoney. Quando è scoppiato l'incendio all'interno c'erano una decina di persone che sono state portate in salvo dal soccorso alpino e dai vigili del fuoco. Non ci sono feriti. La struttura, inaugurata nel 1878, è ancora in fiamme e per spegnerla è possibile che sia necessario più di un giorno anche a causa del forte vento. L'incendio potrebbe essere stato provocato accidentalmente o da un malfunzionamento del gruppo elettrogeno. Il Rifugio Guglielmina, costruito dall'omonima Famiglia di antica tradizione alberghiera, è stato l'albergo più alto d'Europa. Dopo essere stato protagonista della storia alpinistica del Monte Rosa (tra i molti ospiti illustri la Regina Margherita di Savoia) è stato riaperto come rifugio alpino dai discendenti della stessa famiglia che lo costruì nel lontato 1878. 

22 dicembre 2011 la fine...o il risveglio del fantasma?

Ispirato all'Hotel Guglielmina, 5 stelle extra lusso, inaugurato dai fratelli Guglielmina: Mottarone Vetta



EL FANTASMA DEL HOTEL GUGLIELMINA
En 1880 Orazio Spanna promueve la construcción de un albergue en la cumbre del Monte Mottarone; la idea se hace realidad en 1880 en Varallo Sesia: “Me encontraba entonces en el albergue Italia, de los señores Guglielmina y se me ocurrió que quizás ellos sabrían resolver el problema de la construcción de un albergue en el Monte Mottarone... por lo que hablé con el señor Alessandro Guglielmina; quien me prometió ir conmigo de excursión al Monte...”. Los Guglielmina eran ocho hermanos con veinticuatro hijos, “la tribu de los Guglielmina, gente determinada y llena de valor; además del hotel de Varallo, tenían otro en Alagna, uno en Riva Valdobbia y otro en Col d’Olen”. (El Mottarone – Teresio Valsesia)
Allá arriba en el Mottarone, el espíritu del hotel Guglielmina está todavía vivo. Revive los recuerdos de sus tiempos felices. Breves pero intensos, historias de vida.
Luisa estaba embarazada. La tormenta de nieve los había atrapado a ella y a su marido Mario en aquel refugio, justo en la parte superior del Mottarone. Habría sido estúpido salir e intentar volver a casa. Demasiado arriesgado, para todos. No faltaba mucho al parto, algunas semanas en teoría. Los pocos huéspedes del hotel en aquella gélida noche de invierno, una de las primeras del nuevo año que acababa de empezar, estaban todos reunidos en la sala principal, cerca del fuego. Luisa estaba bien, en el calor de aquel lugar seguro. Sonreía despreocupada hablando con los otros. No parecía preocupada para nada por la tormenta. Quizás todavía no sabía que pronto se le rompería la fuente y su niña, la pequeña Francesca, vendría a la luz justo en aquel hotel, gracias a la ayuda de la comadrona que por voluntad divina se encontraba atrapada también allí.
Escucho todavía resonar el primer grito de aquella niña, el primer llanto.
Primera noche de bodas. Justo en el hotel Guglielmina. Extraña destinación el Mottarone como luna de miel, pero para la pareja milanesa recién casada era lo mejor, los dos originales como los han definido siempre, sólo podían escoger aquel espectáculo de montañas que cierto no es para todos. El dinero no faltaba, eran felices y se amaban exactamente como en las películas.
El amor en los ojos de los esposos me provoca todavía escalofríos, por cuánto intenso era.
El huésped de la 134 parecía agitado, continuaba caminando de un lado para otro por la habitación. ¿Tal vez esperaba alguien? Cambió la dirección de sus pasos y miró fuera de la ventana. Después de un suspiro, se acostó sobre la cama. Fijaba un punto en el techo y continuaba repitiendo "vuelve a mí". No notó siquiera que sus párpados poco a poco se cerraban. Soñó con un jardín verde y grande y ella en el centro buscando un trébol de cuatro hojas. Pero no estaban los tréboles y ella empezaba a sentirse incómoda. Todo era verde, una voz en su interior le repetía sólamente que tenía que encontrar un trébol para recuperar lo que había perdido. Pero el trébol de cuatro hojas no se encontraba entre los sutiles hilos de hierba recién cortada. Lo despertó un golpe en la puerta. Era el portero del hotel, tenía en sus brazos un pequeño perro. La chica con las lágrimas en los ojos lo cogió entre sus propios brazos. Era su perrito, dos días antes se había alejado durante un paseo y no había vuelto a regresar.
Dónde se había encontrado nunca se supo, pero el cariño que unía a las dos creaturas era conmovedor.
Todo era perfecto; las flores en su lugar, el bufé listo, la música empezó a resonar por toda la cumbre. La fiesta de baile estaba a punto de empezar, y la habitación se estaba poblando de hombres en esmoquín y damas en sus vestidos de ceremonia. Todo el mundo pensaba en una gran fiesta, perfilada de grandes ambiciones. Había quien quería simplemente divertirse, quien quería encontrar una chica y quien quería relajarse y salir de la rutina. Pero ocurriò lo innombrable. Un incendio, sin culpa, todo destruido, cuatro muertos.
El final.
Jueves, 22 de diciembre de 2011 “La Presse”:
Incendio destruye refugio Guglielmina en el Monte Rosa, ningún herido
Vercelli, 22 de diciembre (La Presse) - Un incendio ha destruido completamente el Guglielmina, histórico refugio a 2880 metros a los pies de la pared sur del Monte Rosa, entre los Valles de Alagna y Gressoney. Cuando el fuego estalló en el interior había una docena de personas que fueron llevadas a salvo por el socorro alpino y los bomberos. No hay heridos. El edificio, inaugurado en 1878, está en llamas todavía y para apagarlo es posible que se necesite más de un día debido también al fuerte viento. El fuego podría haber sido causado accidentalmente o por un mal funcionamiento del generador.
El refugio Guglielmina, construido por la homónima familia de antiguas tradiciones hoteleras, ha sido el albergue más alto de Europa. Después de ser el protagonista de la historia alpina del Monte Rosa (entre los muchos huéspedes distinguidos, la Reina Margarita de Savoia), abrió sus puertas como refugio de montaña gracias a los descendientes de la misma familia que lo construyó en el lejano 1878. Está situado en una ubicación estratégica a 2880 metros de altitud, entre los valles de Alagna y Gressoney, y es accesible por un camino fácil, o a través de los medios de remonte. En los meses de verano es el punto de partida para fáciles excursiones a la montaña, mientras a los expertos les ofrece la posibilidad de alcanzar las altas cumbres del Monte Rosa. Durante el invierno lo frecuentan los aficionados del esquí y, gracias a su posición, es ideal para el esquí fuera de pista y para el eliski. En las noches de luna llena se organizan bajadas nocturnas y procesiones con antorchas. El interior es de estilo rústico y confortable, con muebles de época, y cuenta con cuarenta camas, todas en habitaciones dobles con edredón. La cocina es simple y cuidada, y con sus platos típicos contribuye al calor del refugio. La bodega, muy bien abastecida, ofrece una amplia selección de vinos de Piamonte y Valle de Aosta de los mejores fabricantes. El refugio cuenta con un amparo para perros también.
22 de diciembre de 2011… ¿El final o el despertarse del fantasma?

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